Fascia cardio bluetooth

Fascia cardio bluetooth

Fascia cardio bluetooth

Come scegliere il modello che fa per te

Facendo un giro per i parchi di qualsiasi cittadina, è facilissimo imbattersi in persone che portano al braccio una fascia cardio bluetooth per monitorare le proprie prestazioni ginniche. Ma precisamente come funziona la fascia cardio?

Come funziona la fascia cardio

Il cardiofrequenzimetro bluetooth misura un valore noto come frequenza cardiaca, ovvero il numero di battiti che il cuore compie in un minuto. Questo è oltremodo utile per avere consapevolezza del proprio rendimento sportivo, anche durante una faticosa prova fisica come quella della corsa. Infatti, impostando adeguatamente questo strumento, puoi avere la certezza di non scendere al di sotto di determinati standard.

Per esempio: se desideri mantenere un andamento moderato, ma costante, puoi predisporre l’avvio del tuo cardiofrequenzimetro in modo tale che suoni se scendi al di sotto dei 160 bpm. In maniera analoga, qualora stessi cercando di superare i tuoi limiti, ma non volessi strafare per non incorrere in fastidiosi strappi muscolari, puoi regolarlo in modo che ti avverta repentinamente se superi i 200 bpm. È consigliabile, comunque, tarare periodicamente il nostro alleato per il fitness, in modo da non regolarci su risultati di dubbia veridicità.

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Funzionamento e uso del cardio con fascia

Ma tecnicamente il cardio con fascia com’è fatto e da quali componenti è costituito? Si tratta di una fascia toracica e di un orologio ricevitore da indossare al polso. La prima, in virtù di un comodo elastico, riesce ad aderire al cuore senza per questo costringerlo o risultare fastidioso per l’organismo. Ovviamente, affinché ciò sia possibile, occorre che gli elettrodi di cui è provvisto siano ben lubrificati: la classica soluzione salina per lenti a contatto o un po’ di saliva assolveranno egregiamente la loro funzione, rendendo possibile la trasmissione dell’impulso elettromagnetico.

Esiste inoltre una distanza massima che deve intercorrere tra il ricevitore da polso e gli elettrodi, nella fattispecie non più di 60 cm. Un consiglio: se sei un runner incallito e ti servi periodicamente del cardiofrequenzimetro, presta attenzione al fatto che la tua fascia sia sempre asciutta. Non a caso, ogni qualvolta l’elettrodo percepisce una sensazione di umidità, le tue batterie si stanno consumando senza che tu in realtà ti stia allenando.

I migliori cardiofrequenzimetri in circolazione secondo noi

Ma quali sono le funzionalità che tali strumenti devono avere per essere definiti i migliori cardiofrequenzimetri? Beh, qui c’è l’imbarazzo della scelta. Infatti, se è vero che tuttora ne esistono alcune tipologie davvero basic, d’altro canto in commercio sono disponibili dei marchingegni davvero evoluti, in grado non solo di contare passi e calorie bruciate, ma provvisti di presa USB per scaricare comodamente i dati relativi al proprio allenamento sul pc.

Altri dispositivi invece riescono a salvare addirittura tutto sul tuo smartphone. Incredibile, vero?

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